MONTESANO:
l’Energia misteriosa e silente delle cose
L’idea che Montesano coltiva dell’arte si lega in misura indissolubile ad una contemporaneità in cui convivono in simbiosi diverse tendenze facilmente identificabili, prima fra tutte quell’Arte Povera e la tematica del recupero dei materiali che fu un autentico leitmotiv della seconda metà del ‘900. Il punto di partenza di questa particolarissima indagine riguarda l’utilizzo di materiali eterogenei ma compatibili in ciò che appare come un enigmatico dialogo, in cui ogni dettaglio prende forma e vita in rapporto all’insieme. Montesano non si accontenta solamente di assemblare magistralmente le cose in un mero esercizio di chiusa astrazione. Egli intende conferire alle composizioni una vita silente e misteriosa, un recondito significato filosofico in cui nulla appare davvero casuale ma, per converso, tutto sembra presentare una precisa e studiata collocazione. Fare concretamente per evocare idealmente, insomma. In questo contesto, lo spirito propositivo di questo artista sollecita riflessioni e interrogativi su quei segreti che la materia contiene in sé, e che la fisica moderna sta gradualmente svelando. Ogni cosa visibile contiene vita e movimento e nulla è realmente inamovibile.
La materia è energia in perenne connessione, ed è strano considerare che la sua essenza subatomica sia più vicina alla natura spirituale che a quella solida e concreta, così come potremmo erroneamente immaginare. Ogni elemento materiale ha una sua forma e vibrazione, e su di esso l’artista interviene in un processo di ‘partecipazione’ che costruisce paesaggi metafisici, città immaginarie del mini-mondo oppure complessi ma armoniosi intrecci simili a labirinti esoterici. Ma se l’arte è anche costruzione fisica tangibile, la stessa si può espandere nello spazio al fine di creare nuovi effetti, nuove situazioni visive. Ad un certo punto del suo percorso, le opere diventano massicce installazioni. Montesano vuol dare sempre più forza ed intensità a questi concetti mentali, e gioca la sfida fino in fondo. La Natura propone infiniti misteri, e con essa l’uomo interagisce attraverso il pensiero razionale e l’intuizione intellettiva, in una combinazione concatenata che può produrre invenzioni funzionali alla vita e opere dell’ingegno espressivo vicine ad un privatissimo sentimento del mondo. Mente e cuore, cielo e terra, realtà ed idealità.
Montesano riesce a stabilire in questo gioco di opposti un sicuro compromesso. Se da una parte si manifesta un evidente pragmatismo esecutivo, è pur vero che dall’altra si fa strada l’intensità di una precisa idea esistenziale. Quando osserviamo le sue opere siamo certamente dentro la materia e le sue combinazioni ma, nel contempo, ne siamo fuori, proiettati verso un insegnamento che non possiamo ignorare. Perché quell’armonia dei suoi suggestivi assemblaggi materici supera la concretezza e sembra indicarci la strada di una filosofia perenne come dentro un sogno lucido, in cui tutte le cose hanno un significato ed una collocazione nell’alchimia ancestrale di cause ed effetti, come in Alto così in Basso.
Giancarlo Bonomo